I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono requisiti ambientali e socio-economici definiti dal Ministero dell’Ambiente per indirizzare gli Enti Pubblici nella selezione e scelta dei propri fornitori.
I CAM infatti impongono alla Pubblica Amministrazione (es. Enti territoriali, ASL, Aziende speciali, Università, ecc.) di controllare gli acquisti, fornendo indicazioni per l’individuazione di fornitori che si distinguono per la loro sensibilità in ambito ambientale e sociale, oltre che per il prezzo.
L’effettiva efficacia dei CAM è assicurata nel nostro paese dall’art. 18 della Legge 28 dicembre 2015 n.221 e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.lgs 56/2017). In essi si indica che le stazioni appaltanti (pubbliche) sono obbligate, in sede di acquisto di beni e/o servizi o nella scelta dei fornitori, ad inserire nei bandi – a prescindere dal valore dell’importo – le specifiche tecniche e le clausole contrattuali individuate dai CAM.
I CAM sono indirizzati ciascuno verso una specifica categoria merceologica di riferimento, ma presentano una struttura di base comune. L’approccio punta infatti a stabilire le modalità di selezione dei candidati (fornitori), le clausole contrattuali, le specifiche tecniche (standard minimi di prodotto) ed i criteri premianti per le aziende che offrono caratteristiche migliori rispetto a quelle minime.
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CRITERI AMBIENTALI |
CRITERI SOCIALI |
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Ridurre gli impatti |
Occupazione |
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Basare l’attività su modelli di produzione o di consumo green/circolari |
Condizioni lavorative dignitose |
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Razionalizzare i consumi |
Lavoro digitalizzato |
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Utilizzo di prodotti “green” |
Inclusione sociale |
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Commercio equo e solidale |
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| Eticità del ciclo produttivo | |
| Rispetto dei diritti umani sul lavoro |
Per il raggiungimento dei precedenti criteri, quasi sempre sono richieste certificazioni di Sistema o di Prodotto come ad esempio la SA 8000, la SMETA, la ISO 14001, la ISO 50001, la FSC, etc.
Ogni CAM, inoltre, include un disciplinare per le verifiche, nel quale vengono fornite indicazioni per dimostrare la conformità ai requisiti prescritti.
SETTORI COINVOLTI
Ad oggi i CAM in vigore riguardano i seguenti prodotti e servizi:
- RIFIUTI URBANI;
- RISTORAZIONE COLLETTIVA;
- SANIFICAZIONE STRUTTURE SANIT;ARIE;
- TESSILI;
- VEICOLI;
- VERDE PUBBLICO;
- APPARECCHIATURE INFORMATICHE DA UFFICIO;
- EDILIZIA;
- ILLUMINAZIONE PUBBLICA (fornitura e progettazione) ;
- ILLUMINAZIONE PUBBLICA (servizio) ;
- ILLUMINAZIONE, RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO PER EDIFICI;
- PULIZIA EDIFICI;
- ARREDI PER INTERNI;
- ARREDO URBANO;
- AUSILI PER L’INCONTINENZA;
- CALZATURE DA LAVORO E ACCESSORI IN PELLE;
- CARTA;
- CARTUCCE PER STAMPANTI.
Ultimo in ordine temporale ad essere entrato negli ambiti gestiti dai CAM è il settore delle imprese di pulizie. Dal 20 maggio prossimo tutti gli Enti Pubblici si potranno affidare solamente ad aziende di pulizie che rispettino questi criteri e prevederli nei relativi bandi pubblici per le gare d’appalto (Decreto del 29/01/2021); per questo settore i servizi e le forniture oggetto di CAM sono (Allegato 1):
- servizio di pulizia di edifici e di altri ambienti ad uso civile;
- detergenti per le pulizie ordinarie delle superfici;
- detergenti per le pulizie periodiche e straordinarie delle superfici;
- detergenti per l’igiene personale;
- prodotti in tessuto carta per l’igiene personale.
Viene normato anche il servizio di pulizia e sanificazione di edifici ed altri ambienti ad uso sanitario (Allegato 2). Oltre alla riduzione delle sostanze pericolose ed al miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse, inclusa l’energia, il Decreto punta l’attenzione nei confronti della formazione green dei lavoratori.
